domenica 15 gennaio 2017

PetProject e la pet therapy

Abbiamo avuto il piacere di conoscere Stefania Acquesta, istruttrice cinofila e docente di pet therapy, nonché presidentessa di Pet Project e non abbiamo perso l'occasione per farle qualche domanda.

Parlaci un po' della vostra associazione: dove si trova la vostra sede e quando avete iniziato?

Pet Project è nata a Padova alla fine del 2006  da 3 socie fondatrici che condividevano la passione per gli animali e il desiderio di fare volontariato nel sociale. Dopo il corso di formazione con i nostri cani, siamo partite con l'importante progetto PETPED  in collaborazione con ASL 16,  il Dipartimento di Pediatria dell'Università e l'Associazione Gioco e Benessere in Pediatria con cui collaboriamo ormai da 10 anni. A seguire molti altri progetti e soprattutto la nascita della nostra scuola di formazione  per coloro che intendono diventare Responsabili di Progetto e Coadiutori con il loro cane ( o gatto e coniglio)  e entrare a far parte del nostro team.  

Quanto dura la preparazione di un cane?
Normalmente un coadiutore che intende intraprendere questa specialità con il proprio cane comincia...dal cucciolo! Tuttavia molti cani adulti possono tranquillamente iniziare a lavorare dopo circa un anno e mezzo di preparazione. I nostri cani non sono mai costretti a fare l'attività, vivono con noi in famiglia come qualsiasi altro cane, e sanno che ogni tanto possono aiutarci a dare un sorriso a chi è in una situazione difficile per un ricovero, per un problema o per un bisogno. Il lavoro da intraprendere si basa sulla capacità del cane di entrare in relazione con le persone, e quindi è un lavoro complesso di socializzazione non di performance. I cani si  stancano molto perché sanno di doversi impegnare e quindi molta parte del nostro lavoro di coadiutori è una attenta gestione della salute e dello stress, valutando i tempi di riposo ( almeno 15 gg tra una seduta e l'altra) e le attività che aiutano a gestire lo stress. Tutti i nostri cani sono seguiti dal Responsabile sanitario Dott. Tommaso Furlanello della Clinica Veterinaria  San Marco di Padova: vengono eseguiti esami completi del sangue e delle urine ogni 6 mesi,  esami dermatologici  e profilassi contro ecto ed endo parassiti che durano 12 mesi. Questo non solo per tutelare gli utenti, ma anche il benessere del cane. Inoltre un paio di giorni prima delle sedute in Ospedale i cani vengono lavati in modo professionale.   

      

E' vero che non tutti i cani che vengono preparati poi vengono ritenuti idonei al servizio? 
La nostra Associazione non forma Service Dogs, i nostri sono cani che fanno IAA ( Interventi Assistiti con L'Animale), ma non vengono mai divisi dal loro proprietario che è anche il coadiutore. Sono un'unità cinofila inseparabile e ciascuna coppia torna a casa dopo il lavoro. Non approviamo chi forma service dogs e poi li consegna adulti, né le strutture con cani residenziali che alla fine non sono di nessuno. Un modo più etico di formare service dogs sarebbe di consegnare già il cucciolo al futuro proprietario- fruitore del servizio, con un educatore/ istruttore che con molta costanza e pazienza segue la coppia per un paio di anni: il tempo necessario al cane non solo di acquisire delle tecniche per aiutare la persona, ma soprattutto per crescere in modo equilibrato, senza traumi, arrivando alla maggiore età con la persona che lo ha scelto e adottato. Probabilmente avrebbero meno cani traumatizzati e ritenuti non idonei al servizio. 
Secondo le attuali linee guida nazionali la nostra scuola forma il coadiutore in coppia con il proprio cane. Buona parte del nostro corso è fondato sulle acquisizioni di cinologia, in particolare sulla comunicazione del cane, e i segnali calmanti, come li abbiamo studiati direttamente  con Turid Rugaas, per fornire al proprietario le competenze necessarie a capire cosa sta dicendo il cane, le sue emozioni e motivazioni. Quando poi andranno a lavorare insieme, avranno bisogno solamente di un'occhiata per comunicare che tutto va bene, oppure che c'è bisogno di una pausa.
Un frequente luogo comune è che nelle attività di Pet Therapy, il pet venga solamente accarezzato, ma in realtà questa è una delle varie attività di relazione che si possono fare . Infatti le attività sono moltissime e si basano sugli obiettivi relazionali richiesti dal responsabile che ha in carico il paziente.  
L'unica vera controindicazione è se il cane non riesce a superare la paura delle persone, ma anche lì abbiamo avuto cani che hanno fatto enormi progressi.               

Ci sono determinate categorie di persone per la quale sconsigliate la pet therapy oppure chiunque può trarre beneficio dall'animale? 
E' un errore pensare che la pet therapy vada bene per tutti. Significa banalizzare questa importante co-terapia e svilirla.
Alcune persone hanno delle fobie o intolleranze specifiche verso il cane e potrebbero rifiutare l'attività, oppure possono avere delle allergie al pelo.
La Pet therapy in tutte e tre le sue varianti ( TAA: Terapia Assistita dall'Animale, EAA: Educazione Assistita dall'Animale e AAA: Attività Assistita dall'Animale)  prevede oggigiorno un progetto con un'equipe prescrittiva e un'equipe operativa. Infatti 
L’incontro con l’animale comporta nella persona cambiamenti a livello fisico, cognitivo, oltre che affettivo ed emotivo. Perciò, la progettazione e la realizzazione degli Interventi Assistiti con Animali, in particolare delle TAA e delle EAA, necessita dell’apporto di professionisti con diverse competenze nell’ambito di un’équipe multidisciplinare, con comprovata formazione ed esperienza in questo settore (Linee Guida Regione Veneto, 2006; Linee Guida Nazionali, 2015). 

E' compito dell'Equipe Prescrittiva valutare se per alcuni pazienti la pet therapy sia adeguata, per esempio invece del cane potrebbero essere coinvolte altre specie come il coniglio,il gatto, previsti dalle linee guida 2015; oppure le caviette e i furetti che collaborano con noi da tanti anni. Alcuni bambini che sono cinofobici, hanno grande beneficio da animali più piccoli e che ispirano la cura e l'affetto.
Abbiamo anche fatto un progetto con una signora che era terrorizzata dai cani, e con l'aiuto della sua Psicoterapeuta Dottoressa Maria Montanaro, che collabora con noi da molti anni, intendeva superare la sua fobia per timore di trasmetterla ai suoi  bambini...beh alla fine ha avuto ottimi risultati !!!



Ci potresti raccontare uno o più episodi significativi?
Ho nel cuore molti molti episodi, gli anziani con Alzheimer, i bambini di alcune scuole di Padova, gli anziani nei parchi di Padova nel "6 zampe a Passeggio",  l'esperienza in carcere con Ambra mi ha molto messo in gioco e anche arricchita; ma i miei pazienti preferiti sono sempre i bambini della Pediatria.
Il nostro lavoro è molto variegato perché i bambini che partecipano sono tanti, a volte rivediamo gli stessi bimbi cresciuti, a volte non li rivedremo più , ma grazie al cielo molti tornano a casa.
Non sempre riusciamo a portare allegria e gioco, a volte i bambini sono molto fragili, stanchi, provati dalle cure, piangono e i nostri animali non riescono  a distrarli dal dolore e dalla paura.
Ma per fortuna tante altre volte entrano piangendo e gli occhi si spalancano per la meraviglia e la curiosità: la capacità dei nostri animali di spazzare via le nuvole  e di far sorgere  un sorriso  sui loro visetti è quello che ci dà motivazione, entusiasmo , che ci apre il cuore di passione : Tutto per il sorriso di un bambino.
Anche i cani ci stupiscono! La capacità di capire al volo da quale bambino andare, con chi avere pazienza, con chi fare i pagliacci per strappare una risata!!!
Alcuni dei nostri cani sono ormai dei vecchietti come il mio Totò che ha 16 anni e mezzo, è ovviamente  in pensione, ma quando mi vede preparare la borsa per la pet therapy chiede con entusiasmo di venire!!! Altri sono giovani leve come la coppia che ha lavorato oggi in Pediatria : Ester con Moka, una labrador chocolate spumeggiante di entusiasmo. 
Ecco per me la pet therapy deve avere l'entusiasmo da tutti i lati, sia dal punto di vista umano sia dal lato animale, così che insieme  possano formare un cerchio di aiuto.



Grazie mille Stefania per la tua disponibilità e per aver saputo trasmettere la tua conoscenza con grande chiarezza e, appunto, con grande entusiasmo!
Auguriamo un buon lavoro e grandi soddisfazioni a te e a tutto il tuo gruppo!

Le Sguinzagliate

Per chi fosse interessato a contattare Stefania e la sua associazione, potete trovare tutte le informazioni utili nel loro sito www.petproject.it/




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