giovedì 25 agosto 2016

L'amore non si compra, si adotta! ... ne siamo veramente sicuri?

"L'amore non si compra, si adotta!"
Ho una bella maglietta che uso ancora che mi ricorda come nella vita si può cambiare idea, basta aver voglia di capire e analizzare le diverse situazioni. 
Cambiare idea non significa essere delle banderuole prive di qualsivoglia capacità di prendere decisioni. I principi devono restare gli stessi, e in questo caso il principio è il benessere del cane. Il cambiamento di idea sta nel fatto del capire COME rendere possibile questo benessere, ampliandolo a quanti più soggetti possibili.
Quando ho iniziato questa meravigliosa avventura cinofila, ero dell'idea che la continua "produzione" di cani e l'attività di allevamento fossero quanto più di deleterio ci può essere per la piaga del randagismo. "Più cani si fanno riprodurre e più i canili si riempiono" era il mio punto di partenza. Ora mi ritrovo in famiglia con una femmina sterilizzata presa in canile, una femmina intera comprata e i suoi 6 meravigliosi cuccioli.
Cos'è avvenuto nel mezzo?      
Tutta una serie di meravigliosi incontri, e altri invece un po' meno positivi,  ma comunque illuminanti, utili a farmi cambiare idea sul concetto di allevamento canino collegato alla riduzione del randagismo. Vi sembra un controsenso? A me no, e ora vi spiegherò il perché.


Premetto che non faccio assolutamente riferimento ad allevatori che producono una cucciolata dietro l'altra senza nessun tipo di selezione e senza nessun tipo di impegno nella ricerca della crescita ottimale dei cuccioli, in tutti i suoi aspetti. Quelli non andrebbero neppure più presi in considerazione nel 2016: la cultura cinofila è ora accessibile a tutti, basta volerlo.
D'ora innanzi farò riferimento solamente ad allevatori con la A maiuscola, che per l'appunto mettono in atto tutto un programma di selezione e di corretta crescita del cucciolo.

Andate in un canile qualsiasi e valutate la percentuale di cani di razza presenti (esclusi i cani da caccia, perché per molti cacciatori bisognerebbe fare un discorso a parte). Parlo di cani di razza in cui è palese la produzione in allevamento, e non di quelli presi in saldo e provenienti dall'Est Europa o fatti nascere ad capocchiam da privati. La percentuale di meticci è elevatissima. 
Parlate poi con qualche volontario e domandate quante telefonate ricevono al giorno per uno di questi bastardini e quante ne ricevono invece per quei pochi cani di razza. Magari quei cani di razza hanno pure un carattere molto difficile, probabilmente sono paurosi se non addirittura aggressivi; poco importa: le chiamate saranno sempre e comunque più numerose per loro.
Per non parlare poi di quando avviene qualche sequestro di cuccioli provenienti dall'Est: l'idea di potersi portare a casa gratis un cucciolino di razza fa gola a molti, e poco importa che quel cane si porti dietro le peggiori malattie, anche infettive, o che possa risultare completamente deprivato a livello comportamentale. E' di razza ed è gratis, questo basta e avanza. Salvo poi se ci sono problemi, lamentare il fatto che i cani di razza sono tutti delicati e hanno tutti un carattere orrendo. 
Grazie al cavolo.

Prendete ora un cane di razza nato in un Allevamento serio, a cui sia stato concesso nei primi mesi di vita di crescere serenamente e di essere stato stimolato adeguatamente, oltre ad avere assunto un'alimentazione adeguata. Il cane sarà non solo bello (che ai fini della compagnia importa fino ad un certo punto), ma sarà ben educato e sano. In caso di problemi, quanto ci metterà quel cane ad essere piazzato da un'altra parte? Difficilmente finirà in canile, ma molto più probabilmente entrerà a far parte di un'altra famiglia che saprà garantirgli un'esistenza felice. 
Un allevatore serio, in caso di problemi, si riprende il cane e non se ne dimentica dopo averlo venduto. Questo garantisce una base sicura non solo per i proprietari, ma anche per il cane stesso. Inoltre si accerterà anche di affidare i suoi cuccioli a famiglie adatte, e non solo a coloro che son bravi solo a metter mano al portafoglio. Poi, per carità, l'errore di valutazione è sempre possibile.. ma diciamo che uno fa di tutto per trovare il meglio. 

Ecco spiegato il motivo per cui, con il tempo, ho capito che l'allevamento etico, accompagnato da una diffusione della cultura cinofila nel territorio, potrebbero portare ad una riduzione drastica del randagismo.  I canili non sono pieni di cani prodotti da Allevatori, i canili sono pieni di ignoranza. 

Camilla



E vietata la riproduzione del testo, o parti di esso, e delle immagini, senza riportarne la fonte o chiederne il consenso.




sabato 20 agosto 2016

Anche noi siamo social!

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domenica 14 agosto 2016

"Prima non conoscevo le stagioni."

Oggi vogliamo riproporvi il post di " Cose da V " , buona lettura!




Impressioni da cani.



Prima non conoscevo le stagioni.
Dico davvero.
Non erano altro che un cambiamento che io non percepivo e che qualche chiacchiera mi ricordava. Passavo dal caldo al freddo senza neppure coglierne le sfumature, sottili e quasi impalpabili. I colori vivi sbiadivano, le foglie bagnate farsi poltiglia e poi seccarsi, si sgretolavano sotto ai miei piedi e io noncurante vivevo, non ne capivo la meraviglia, se piangevo era solo per i miei problemi, mai per l’incanto.
I rumori non riuscivano a scuotermi, semplicemente li ignoravo, assuefatta com’ero dalla mia sola presenza, soffocavo nel mio ego, nella noia di quattro mura. Uscivo ma non capivo, la bellezza c’era e io ci passavo sopra, con una sgarbata indifferenza.
Passavano le giornate di una monotonia che mi opprimeva, non concedevo aria buona ai miei polmoni e quando lo facevo non riuscivo ad apprezzare.
Preferivo la città, il paese era una realtà stupida, l’odore dell’estate in campagna mi faceva arricciare il naso.
Se pioveva di certo non mettevo il naso fuori, se calava il gelo come un manto, fuori, ricopriva il giardino e se lo teneva stretto, una coltre di ghiaccio che neppure notavo, me ne stavo appiccicata alla stufa, il caldo dell’ozio che quasi mi dava la nausea e io non me ne accorgevo.
Ora ho imparato a bearmi del vento, non ho neppure bisogno di abiti troppo pesanti se esco d’inverno, perché mi muovo veloce, lascio che l’aria gelida graffi le guance, quasi buca la pelle quel freddo invernale, sotto i rami nudi che pulsano, me ne sto al centro, fisso il cielo con incredulità, tutto mi stupisce, lacrime rigano il mio volto che appena si arrossa per il gelo e l’emozione.
Sono io e riesco a sentirmi, mi ascolto e non mi basto, i miei occhi divorano ogni angolo, mai sazi, rifaccio la stessa strada mille volte, d’estate, d’inverno, non è mai la stessa e questo mi rassicura.
Ho sprecato tempo e ora ricompenso i vuoti che ho creato in passato con immagini che mozzano il fiato, che quasi fanno male per la forza con cui si scontrano, sono lì, mi vedo, mi muovo, sono più viva che mai.
Perché ci sono, finalmente? Perché mi sento?
Piove, dove vai? Esci con questo tempo?
Non aspettavo altro che la pioggia, per uscire da qui. Vedi? Non c’è nessuno da raggiungere, ci sono io, porto in giro la mia umanità, la mischio al passo veloce della bestia, quasi farei a cambio per potenziare i miei sensi.
E giorni fa c’era il sole e io l’ho visto, ho visto l’acqua brillare e chissà che cosa ci sarà domani? Farò attenzione al cambiamento, giorni fa il sole, poi il diluvio e potrò dire di esserne stata protagonista.
Prima ero cieca, annoiata da quei luoghi. Ora ho una scusa per non restare ferma, per accelerare il passo e godere la pace che cambia colore ad ogni stagione. Oggi è il fresco a darmi sollievo, domani saranno i raggi del sole quando si scappa dall’ombra.
Devo ringraziare il mio cane, sembra stupido e forzato ma è così, prima le stagioni si alternavano e io non lo sapevo, ora ci sono dentro del tutto, ieri c’era la frutta domani gli alberi saranno spogli e soli, ieri grondavo di sudore, domani avrò la pelle d’oca per il freddo, ora ci sono dentro del tutto.
Perché devo ringraziarlo?
Perché devo portarlo fuori per forza, perché non parla, sono da sola in quei posti magici ma non del tutto, la sua presenza non mi impedisce di ascoltarmi. Che faccia freddo o caldo non fa differenza, mi concedo e gli concedo uno spazio in quei posti, ogni stagione la vivo con un’intensità di cui prima ero all'oscuro.


E' vietata la riproduzione del testo, o parti di esso, e delle immagini, questa volta non sono di nostra proprietà ma ci sono state gentilmente concesse da " Cose da V".

venerdì 12 agosto 2016

Cantando controvento

Vediamo chi riesce a indovinare di che canzone si tratta!



Grazie Missingbone  per la splendida vignetta!

martedì 9 agosto 2016

I cuccioli crescono: iniziamo le presentazioni!


Ormai hanno 4 settimane: hanno già fatto la prima sverminazione, hanno iniziato lo svezzamento (primi pasti a base di trippa verde) e hanno fatto le loro prime uscite all'aria aperta in giardino.
Naily mi stupisce ogni giorno di più, sono entusiasta di lei. Protettiva, ma non troppo, e rispettosa del pasto dei piccolini: non si avvicina alla loro ciotola se non dopo mia esplicita richiesta. 
Inizierò oggi le presentazioni!


"Sweet" Lita Ford

Una bella tipetta in mezzo a 5 fratellini. Se fosse stata tricolore l'avrei chiamata Joan Jett, ma con tutto 'sto biondo avrebbe stonato. Quindi Lita mi sembrava il nome adatto. Un tornado biondo




Tommy Lee

Chiamato così perché moro e il più longilineo della cucciolata (sempre che un corgi si possa definire "longilineo"...) beh, non potevo non chiamarlo come il mitico batterista dei Motley! Un gran simpaticone e chiacchierone.  Si batte spesso con Ramiro per decidere chi dei due sia il capetto. Non so chi dei due sia effettivamente più forte, ma le lotte finiscono spesso con Ramiro che rotola sulla sua stessa ciccia con Tommy sopra soddisfatto.


Camilla

E vietata la riproduzione del testo, o parti di esso, e delle immagini, senza riportarne la fonte o chiederne il consenso.